Sillabe
Centro per l'età evolutiva
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Centro per l'età evolutiva
CONTATTI
Equipe specializzata in età evolutiva che collabora per rispondere ai bisogni di famiglie e bambini.
viale Roma 9/A
Castel San Pietro Terme
info@sillabetaevolutiva.it
SU DI ME
Ilaria Dolgetto
Psicologa Psicoterapeuta
Sono una psicologa clinica specializzata in psicoterapia psicoanalitica dell’età evolutiva e della famiglia secondo il modello Tavistock.
Lavoro con bambini, adolescenti e famiglie.
Mi sono laureata presso la facoltà di psicologia a Cesena e successivamente, dopo aver conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di psicologa, mi sono iscritta al biennio osservativo presso il Centro studi Martha Harris di Bologna. Per due anni, ho osservato settimanalmente un bambino dai 0-2 anni d’età e uno dai 3-5 anni.
Conseguito il diploma in Infant and Young Child Observation, mi sono iscritta alla scuola quadriennale in psicoterapia psicoanalitica dell’età evolutiva e della famiglia presso la sede di Firenze.
Ho ottenuto la specializzazione al termine dei quattro anni di scuola e in parallelo, ho frequentato il corso triennale dell’associazione Dina Vallino sulla consultazione partecipata.
Ho inoltre partecipato al workshop di primo livello in EMDR presso l’Associazione per l’EMDR Italia.
Svolgo la mia attività in libera professione sia a Imola presso lo studio in via Cavour, 76 sia a Castel San Pietro, presso il centro per l’età evolutiva Sillabe.
A chi mi rivolgo:
Mi occupo di:
Chi è lo psicologo psicoterapeuta dell’età evolutiva e cosa fa?
Lo psicologo psicoterapeuta dell’età evolutiva è un professionista della salute psicologica specializzato nella diagnosi e cura delle problematiche psichiche dei bambini, dell’adolescente e delle relazioni familiari tra adulti e bambini. Lo specialista in psicologia dell’età evolutiva si occupa di valutare, diagnosticare e trattare terapeuticamente disfunzioni o deficit nell’ambito dello sviluppo infantile/adolescenziale per migliorare lo stato di salute psicofisico dei minori. Il lavoro che svolge, può essere di due tipologie: diretto se coinvolge principalmente il bambino, indiretto se rivolto ai genitori.
Tante sono le modalità d’intervento che variano in relazione all’età del minore e motivate dalle differenti situazioni di malessere espresse. Con i bambini, uno dei modelli più utilizzati prevede alcuni incontri preliminari con i genitori, che sono i detentori non solo della responsabilità della salute del figlio ma anche dell’avvio della consultazione con lo psicologo. In tali colloqui, l’obiettivo principale è di conoscere le preoccupazioni dei genitori circa lo sviluppo psicologico dei figli, ponendo particolare attenzione ad accogliere gli stati emotivi che i genitori sperimentano e che spesso sono causa di malessere, affaticamento e altri sintomi anche di natura fisica. Lo psicologo in questo caso svolge una funzione di sostegno e accompagnamento delle situazioni relazionali complesse, stressate, compromesse e ha la funzione di risolutore-facilitatore o mediatore laddove ci si confronti con rapporti familiari critici. Qualora lo ritenga necessario, lo psicologo propone alcuni incontri con il minore, per appurare il suo stato di funzionamento psicologico, il suo equilibrio psichico, la qualità delle sue risorse affettive ed emotive in correlazione all’età anagrafica, lo stato generale dello sviluppo e per raccogliere i vissuti del mondo interno sollecitando il bambino ad esprimerli. In tali casi, si prevede un successivo spazio di lavoro con i genitori al fine di poter tenere insieme sia gli elementi da questi espressi sia quelli che derivano direttamente dal minore così da inquadrare la situazione problematica entro una cornice di senso. Si tratta quindi, di definire insieme alla famiglia non solo l’aspetto di difficoltà che è stato evidenziato, ma soprattutto la strategia d’intervento utile affinché la situazione problematica possa con il tempo ridursi, attraverso una trasformazione e un’elaborazione dei vissuti e delle esperienze di ciascuno.
E con l’adolescente?
Il percorso terapeutico con l’adolescente prevede sempre alcuni incontri preliminari con i genitori in modo da raccogliere le informazioni di base sulla storia del ragazz* e firmare l’autorizzazione alla presa in carico, essendo minorenne. Spesso, questi primi incontri non prevedono la presenza del ragazz*.
Dopodiché s’incontra il ragazz* e nel corso delle prime sedute, ci si conosce e si cerca di comprendere cosa l’abbia portato a chiedere il sostegno di un professionista. Insieme, si stabiliscono gli obbiettivi da raggiungere e questi, vengono monitorati e a volte ridefiniti durante tutta la durata del percorso.